Senso di pesantezza

Digestione come migliorarla con l'acqua

Pubblicato il 5 gennaio 2022
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Bruciore di stomaco, pesantezza e gonfiore addominale, sono disturbi correlati alle difficoltà digestive. Una buona idratazione apporta notevoli benefici all’organismo, soprattutto sulla digestione: bere il giusto quantitativo di acqua nell’arco della giornata aiuta a migliorare il processo digestivo.

Quali sono le fasi del processo digestivo?

Il processo digestivo svolge un ruolo essenziale nella regolazione del benessere dell’organismo. Una corretta digestione assicura che i polimeri nutrizionali complessi vengono semplificati in molecole più piccole in modo tale da essere meglio assorbiti dall’intestino evitando disturbi come la pesantezza di stomaco e la pancia gonfia. La digestione si divide in molteplici fasi alcune dette meccaniche mentre altre sono chimiche.

Prima fase

La prima fase avviene nel cavo orale ed è in gran parte meccanica. In seguito all’ingresso del cibo attraverso la bocca con la masticazione, avviene l’impasto del bolo alimentare con il supporto di  denti e la lingua.

Le ghiandole salivari, quindi, producono l’amilasi salivare e la lipasi salivare, che attraverso la saliva entrano in contatto con il bolo in formazione. Grazie a queste due sostanze inizia la demolizione dei carboidrati, da parte dell’amilasi e dei trigliceridi per mezzo della lipasi.

Nel cavo orale gli alimenti incontrano anche il lisozima, utile ad eliminare i microrganismi potenzialmente dannosi per la salute e il muco, che interviene per dare la giusta consistenza al bolo. A questo punto si deglutisce il bolo nella faringe e si mette in funzione l’epiglottide, la quale favorisce il passaggio del bolo nell’esofago.

Seconda Fase

La seconda fase della digestione è invece chimica ed avviene nello stomaco: la sua durata può variare dalle 2 alle 6 ore in base alle caratteristiche peculiari dell’individuo e dalla tipologia di alimenti che sono stati assunti. Lo stomaco è una piccola sacca dotata di ghiandole produttrici di succo gastrico. Affinché il bolo giunga allo stomaco, la muscolatura liscia dell’esofago compie dei movimenti peristaltici per favorirne lo spostamento.

La digestione chimica che avviene in questo organo consiste nella demolizione delle macromolecole presenti nel bolo in molecole più semplici. A questo punto il bolo diventa chimo, una poltiglia semiliquida e acida, contenente:

  • acido cloridrico: uccide gli agenti patogeni e attiva alcuni enzimi digestivi;
  • enzimi pepsina e lipasi: i quali si occupano della digestione, nell’ordine delle proteine e dei grassi;
  • muco: utile per la protezione delle pareti gastriche, evitando l’autodigestione.

Terza fase

La fase successiva è la digestione chimica nell’intestino tenue; questa parte d’intestino, detta anche duodeno, è lunga circa 6 metri ed è in essa che confluiscono le secrezioni di altri due organi importanti nella digestione: il fegato e il pancreas.

Il passaggio dallo stomaco al duodeno avviene per mezzo di un anello muscolare, il piloro. Nel duodeno la digestione viene portata a completamento e vengono prodotti:

  • il succo enterico duodenale: contenente il muco che protegge le pareti dell’organo, il bicarbonato, grazie al quale il ph del chimo viene neutralizzato e alcuni enzimi digestivi;
  • il succo pancreatico: il quale contiene gli enzimi digestivi detti amilasi, per la digestione degli zuccheri, lipasi per quella dei grassi, tripsina per le proteine e nucleasi per digerire gli acidi nucleici;
  • la bile: secrezione prodotta dal fegato, che confluisce nell’intestino tenue per emulsionare i grassi.

Quarta fase

La quarta ed ultima fase avviene nella seconda parte dell’intestino tenue, formata dal digiuno e dall’ileo. Qui avviene l’assorbimento intestinale delle molecole prodotte durante il processo digestivo presenti nel chilo, le quali entrano nel circolo sanguigno linfatico e raggiungono le cellule.

Nell’intestino esistono delle componenti preposte all’assorbimento intestinale delle molecole, i villi intestinali.

L’ultimo passaggio riguarda l’intestino crasso, che si divide in cieco, colon e retto. In questa zona avviene l’assorbimento d’acqua presente, mentre i residui da scartare come batteri, cellule morte, cibo non digerito vengono compattati per poi essere espulsi dall’organismo per mezzo del retto e dell’ano.

Cosa può bloccare la digestione?

Una delle cause più comuni del blocco della digestione è lo sbalzo termico. Questo inconveniente è definito anche congestione e si verifica alla presenza di uno squilibrio nella circolazione del sangue. Questo avviene perché dopo un pasto l’afflusso di sangue verso lo stomaco aumenta notevolmente poiché si avvia la digestione. Nel caso in cui ci si sottopone a un cambio di temperatura improvviso la circolazione sanguigna si modifica pericolosamente per il processo digestivo.

Per comprendere meglio cosa capita a livello interno, si dice che avviene una “vasocostrizione” e il sangue defluisce dall’apparato gastrointestinale nel quale precedentemente era stato inviato.

Un’altra causa di blocco della digestione può essere l’assunzione di un’eccessiva quantità di grassi o proteine in un unico pasto. Più cibo si assume e più si pone lo stomaco in una condizione di stress, in quanto è portato a secernere grandi quantità di acidi gastrici per digerire il tutto. Questa condizione viene ulteriormente accentuata nel momento in cui, oltre aver assunto un pasto abbondante, esso è composto da alimenti molto elaborati.

Il volume del cibo causa una dilatazione delle pareti dello stomaco che provoca una fastidiosa sensazione di gonfiore addominale. È possibile accusare anche i sintomi del bruciore di stomaco che viene causato dalla massiccia produzione di succhi gastrici e dal tempo in cui questi rimangono a contatto con la mucosa gastrica.

Per riconoscere un eventuale blocco della digestione esistono alcuni sintomi allarmanti. Nel caso in cui si percepisca qualcuna di queste sensazioni dopo aver mangiato qualcosa è possibile che ci sia qualche problema a livello digestivo:

  • malessere generale;
  • sudorazione abbinata a brividi;
  • nausea;
  • vomito;
  • diarrea;
  • dolori addominali.

Se al passare delle ore i sintomi non accennano a diminuire, è bene contatta il medico di fiducia e consultarsi su come sia meglio agire per risolvere il malessere.

Come migliorare la digestione: acqua fonte essenziale

Una buona idratazione del corpo è molto importante per curare il proprio benessere. Uno degli aspetti su cui l’acqua ha un ruolo importante sono le funzioni gastrointestinali: soprattutto nelle occasioni in cui lo stomaco viene sottoposto ad un carico notevole a causa di un pasto ricco di cibi e bevande difficili da digerire.

L’acqua, dunque, può svolgere una funzione depurativa, in particolar modo se si sta andando incontro ai sintomi del blocco della digestione. Non tutte le tipologie di acqua sono uguali, Fonte Essenziale, grazie alle sue proprietà è particolarmente indicata per mantenere il benessere del sistema gastrointestinale e per favorire una buona digestione. In generale, è consigliabile idratarsi con circa 1,5 litri di acqua al giorno con un’aggiunta di 2 bicchieri di acqua di Fonte Essenziale da bere al mattino a stomaco vuoto. Questa abitudine può favorire l’equilibrio della flora batterica e aiutare ad avere una regolare motilità intestinale. Inoltre, l’acqua Fonte Essenziale è ricca di magnesio e solfati mentre contiene sodio in bassissime quantità: supporta il benessere degli organi adibiti alla digestione e permette di contrastare il blocco della digestione.

In breve

  • La digestione si divide in molteplici fasi alcune dette meccaniche mentre altre sono chimiche.
  • Tra le cause più comuni del blocco della digestione ritroviamo lo sbalzo termico e l’assunzione di un’eccessiva quantità di grassi o proteine in un unico pasto.
  • Uno degli aspetti su cui l’acqua ha un ruolo importante sono le funzioni gastrointestinali.
  • Fonte Essenziale, grazie alle sue proprietà, è particolarmente indicata per mantenere il benessere del sistema gastrointestinale e per favorire una buona digestione.

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